2024

Arte in Bocca 2024

IV Edizione/ Almanacco di arte e cucina
Un colorato viaggio in 54 settimane con Artisti, Musicisti, Chef, Attori, Scrittori e Operatori culturali. Tra ricordi, amori, passioni, stranezze e colpi di scena. Piccole storie di arte, cucina, ingredienti e vino, vissuti nelle terre del mondo.
Nasce dalla volontà di raccogliere in un’agenda annuale il rapporto che alcuni artisti hanno con ciò che da sempre accompagna e segna ogni singola giornata della nostra vita: il cibo, le storie e le tradizioni che ogni singolo piatto o prodotto raccontano.

2023

Un viaggio a zig e zag negli incontri degli artisti con il cibo.
Tra ricordi, amori, passioni, stranezze e colpi di scena. Piccole storie di arte, cucina, ingredienti e vino, vissuti nelle terre del mondo.
In tempi recenti l’aspetto fisico del cibo ha acquistato un’insolita rilevanza, tanto che
è stato coniato il neologismo FoodPorn per enfatizzarne le connotazioni esteriori, evocando per assonanza un’analogia con il desiderio sessuale. È sempre più endemica l’abitudine di fotografare e riprendere la portata che si sta per consumare con l’intento di postare l’immagine sui social; si utilizzano anche filtri, inquadrature e strumenti avanzati di editing, al fine di rendere la pietanza più intrigante. Gli alimenti sono ormai dissociati dal gusto perché prende il sopravvento la durevole fascinazione estetica della realtà virtuale, che li priva della natura effimera correlata
alla loro rapida consumazione.
La perdita dell’importanza del gusto è surrogata dall’acquisizione di un valore narrativo: le pietanze diventano infatti l’elemento centrale di un’esperienza che deve essere raccontata, ricordata e condivisa mediante il potere della fotografia di certificare la verità.
Le foto delle portate creano sui social network una galleria di ricordi, un’antologia che richiama sinestesie di luoghi, di persone, di affetti; sono un metronomo che
scandisce il nostro tempo integrando la futura memoria della nostra storia. Questa operazione dissocia gli alimenti dal loro gusto e dalla loro attitudine
fisiologica a nutrire, che sono degradati a caratteri recessivi: paradossalmente la commestibilità non è più un elemento importante.
In un recente film (2021) di Simone Godano, ‘Marilyn ha gli occhi neri’, questo concetto ha un incidentale ma molto efficace riscontro. I protagonisti, per
pubblicizzare in Rete il loro ristorante, fotografano le portate tipiche utilizzando la schiuma da barba al posto della panna: la panna infatti indubbiamente è meno
fotogenica e si ‘smonta’ prima e più facilmente della schiuma da barba.
Arte in bocca 2023, attenta all’evolversi dei tempi, recepisce l’istanza iconografica
del cibo nobilitandola. La rappresentazione correlata alle ricette scelte ed elaborate per sorprendere positivamente i palati più raffinati è surrogata da suggestioni liriche e figurative. Il carattere narrativo del cibo si esplicita e perde cripticità mediante la decodifica contenuta in una nota scritta e attraverso la seduzione della creatività artistica che affianca quella gastronomica. Si conferma la constatazione di George Orwell: la realtà esiste nella mente umana e non altrove.
– Roberto Rapaccini –

2022

Nell’esaltante mandato di provocare emozioni, Arte e Cibo sono complementari.
Se l’opera d’Arte è generalmente percepita solo dai sensi – udito, vista, tatto –
che sono in grado di decodificare suoni, immagini, forme tridimensionali, il
gusto e l’olfatto riacquistano dignità percettiva quando esplorano l’immaginario
applicato alla cucina, con il risultato che tradizionali regole sono travolte da
un’anarchica genialità. Da questo risulta palese che Arte e Cucina occupano
l’intero spettro sensoriale dell’attività creativa. D’altro canto il Cibo non è solo
un mezzo essenziale per la sopravvivenza, ma è anche fonte di sapido benessere. (…)                                          Roberto Rapaccini

2021